Cronaca

11enne molestata a scuola, sotto accusa un bidello. La mamma: “Indagata la persona sbagliata”

Sua figlia è stata violentata a scuola quando aveva solo 11 anni e lei oggi si rivolge alla TV per denunciare un fatto anomalo nelle indagini. “Stavano indagando su una persona sbagliata che non c’entrava nulla” spiega la madre ai microfoni di Storie Italiane, su Rai. “Hanno fatto un’indagine nei confronti di una persona diversa da quella che abbiamo indicato noi”.

L’antefatto

I fatti risalgono al periodo in cui la giovane, protagonista suo malgrado della vicenda, frequentava la scuola media. Nell’istituto sarebbe stata molestata addirittura per tre anni prima di raccontare tutto ad una psicologa. Non ai genitori. “Ho saputo da altre persone – racconta la madre a Eleonora Daniele – non è stata lei a raccontarlo, noi siamo stati gli ultimi a sapere della situazione, si è confidata con una coordinatrice che ha fatto scattare la denuncia”.

A finire nel mirino nelle accuse un collaboratore scolastico della secondaria di primo grado.  “A loro ha raccontato che veniva molestata quotidianamente a scuola da un bidello, addirittura durante i corsi pomeridiani, perchè mia figlia iniziava ad andare male”.

Il racconto della giovane: la scuola

“Avevo 11 anni quando è accaduto tutto – racconta la ragazza a volto coperto – è successo alle medie. C’è un bidello, sono uscita per fare le fotocopie e lui mi è venuto dietro, mi diceva di andare con lui per darmi delle caramelle, mi ha portato nel garage dell’istituto e da lì è iniziato il mio incubo”. Da lì la crisi di nervi, l’autolesionismo e l’anoressia che ha colpito la giovane come reazione psicosomatica.

“Mi tagliavo – prosegue la studentessa – soffrivo di autolesionismo poi di anoressia, per me era come se fosse mia la colpa. Mi domandavo sempre perchè sono in vita, ho provato tante volte a suicidarmi senza riuscirci. Ne ho parlato a scuola in primo superiore con una psicologa e subito è partita la denunci. I miei genitori non mi hanno mai giudicata. Ora devo lottare perchè deve pagare per il male che ha fatto a me e agli altri. non restate in silenzio”.

Leggi altre notizie su OggiScuola

Seguici su Facebook e Twitter

Articoli correlati

Back to top button