Concorsi

Concorsi a cattedra, oggi si decide il futuro della scuola italiana su abilitati e DM. Le novità

Concorsi a cattedra, oggi si decide il futuro della scuola italiana. La Corte costituzionale deciderà se le norme sui concorsi straordinari per docenti ‘abilitati’ all’insegnamento nella scuola secondaria siano o meno conformi al dettato della Costituzione.

In udienza pubblica, questa mattina, a Palazzo della Consulta, sono dibattute le questioni di legittimità sollevate dal Consiglio di Stato. Sul decreto attuativo, “in via transitoria e in deroga alle modalità ordinarie di reclutamento del personale docente”, l’indizione di un concorso straordinario.

“Riservato ai docenti in possesso, alla data di entrata in vigore del decreto, di titolo abilitante all’insegnamento nella scuola secondaria o di specializzazione di sostegno. Agli insegnanti tecnico-pratici iscritti nelle graduatorie a esaurimento o nella seconda fascia di quelle di istituto. Nonché ai docenti che conseguono il titolo di specializzazione per il sostegno entro il 30 giugno 2018”.

Concorsi – il parere del CdS

Secondo il Consiglio di Stato, tali disposizioni introdurrebbero una procedura ristretta che limita, in modo “irragionevole”. L’accesso dall’esterno “in violazione del principio del pubblico concorso”. In via subordinata, Palazzo Spada censura le norme nella parte in cui escludono dalla partecipazione al concorso i candidati in possesso di dottorato di ricerca, rilevando una disparità di trattamento.

La causa da cui ha preso il via il procedimento davanti alla Consulta nasce infatti dal ricorso di un dottore di ricerca. Aveva impugnato davanti alla giustizia amministrativa il decreto con cui era bandito il concorso.

Il Tar aveva rigettato la sua istanza cautelare di essere ammesso con riserva e non aveva condiviso i dubbi di legittimità della norma. Sono stati invece ritenuti fondati dal Consiglio di Stato con l’ordinanza di rimessione dello scorso settembre.

“E’ fondata l’incostituzionalità dell’intera procedura del concorso riservato – hanno rilevato gli avvocati Antonio Saitta e Santi D’Elia – e l’accoglimento delle questioni non determinerebbe alcun buco ordinamentale”. Secondo l’Avvocatura generale dello Stato, intervenuta per conto della presidenza del Consiglio, invece, le questioni di legittimità devono essere respinte.

Altre notizie su OggiScuola

QUI LA PAGINA FACEBOOK 

Articoli correlati

Back to top button