Docenti

Gite scolastiche addio: nessuna diaria, troppe responsabilità, famiglie sul collo e studenti incontrollabili

Per i docenti lea gite d’istruzione sono diventate un vero e proprio inferno. E’ questa, in sintesi, la diagnosi che emerge dall’analisi di Maurizio Tucci, Presidente del Laboratorio Adolescenza, sulle pagine del Corriere della Sera. I motivi di questo “inferno” – emerge dalla disamina – sono sostanzialmente quattro. Diaria assente, responsabilità elevate, famiglie eccessivamente presenti e studenti irrequieti.

“Trovare prof che siano disponibili ad accompagnare i loro studenti in gita è impresa sempre più ardua” scrive Tucci. “La conseguenza – spiega – è che molte classi devono rinunciare a questo tradizionale appuntamento per mancanza di accompagnatori o devono organizzarsi autonomamente, ma in questi casi possono partire solo i maggiorenni, perdendo così il valore dell’esperienza del gruppo classe”.

Diaria e responsabilità

Alla base di questa “obiezione di coscienza” da parte dei docenti c’è sicuramente anche l’eliminazione della cosiddetta “diaria” che gli insegnati accompagnatori ricevevano. Un incentivo che – i prof lo ricordano perfettamente – rappresentava uno sprono abbastanza efficace (anche dal punto di vista simbolico) per accettare la sfida di una gita. La perdita della diaria, inoltre, è andata di pari passo con quella del riconoscimento della gita come esperienza professionale.

Altro elemento importante sono le nuove norme circa la sicurezza dei “vettori”, cioè pullman e autisti dei medesimi. Regole che mettono in difficoltà i docenti se “è a loro carico anche verificare che gli pneumatici del pullman non siano «lisci» o se l’autista si sia bevuto un bicchiere di vino prima di mettersi alla guida” ironizza Tucci.

A questi elementi, prosegue l’analisi, si aggiunge l’innalzamento dell’età media degli insegnanti. Col procedere dell’età, infatti, la disponibilità a farsi carico di una responsabilità importante come la gita scolastica viene inevitabilmente meno.

Smartphone: le gite diventano un inferno

Per quanto riguarda gli alunni, è corretto dire che i ragazzi di oggi sono diventati più discoli e più difficili da controllare rispetto al passato? La risposta è no, secondo Tucci. Sono piuttosto gli strumenti a loro disposizione a renderli più inclini a commettere azioni sconsiderate durante le gite. Il riferimento, ovviamente, è al sempre presente smartphone. “Non solo per video e foto borderline – spiega l’analisi – favorite dalla convivenza diurna e notturna, ma anche come strumento di comunicazione istantanea per aggirare il controllo degli insegnanti o, addirittura, per contattare i propri «basisti» sul posto”.  Intendendo per ‘basisti” amici locali degli studenti in gita, ma anche veri e propri pusher pronti a spacciare.

Gli stessi mezzi tecnologici, poi, sono alla base della costante presenza (e pressione) da parte dei genitori. Mamme e papà sempre più presenti e pronti a scagliarsi contro i docenti per ogni eventuale accidenti possa capitare ai loro pargoli. Con questi presupposti è davvero difficile pensare di poter accompagnare in serenità i ragazzi in gita.

L’analisi completa: QUI

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