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Scuola. prof licenziata, Bussetti: “Tolleranza zero per chi minaccia le forze dell’ordine”

Scuola, anche Bussetti commenta la validazione del processo della docente accusata di aver insultato la polizia. “Le forze dell’ordine sono ogni giorno impegnate a garantire la sicurezza dei cittadini. Sono per la tolleranza zero verso qualsiasi atto di violenza o minaccia ai danni di chi porta una divisa. Sempre al fianco di chi fa rispettare le regole”. Lo scrive su facebook il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, taggando Lega – Salvini Premier e Lega Giovani.

Il titolare di viale Trastevere commenta la sentenza del Tribunale di Torino. La corte, infatti, ha respinto il ricorso della professoressa che nel febbraio 2018 aveva insultato le forze dell’ordine durante una manifestazione: l’insegnante era poi stata licenziata dal Miur, provvedimento che resta quindi valido. Impazza la polemica per il provvedimento che ha colpito la docente, giudicato come motivato politicamente.

La questione centrale riguarda il ruolo che la politica può giocare nel giudizio di un insegnante nel suo operato. La donna, e la difesa, puntano tutto sulla contestualizzazione dell’episodio in una libera manifestazione politica.

L’antefatto

I fatti risalgono a inizio aprile. Su una faccenda simile si era espresso anche del ministro dell’interno Matteo Salvini. “Ha insultato la polizia, insieme alla compagna, e per questo ha rimediato una denuncia” scriveva sui social il vicepremier leghista. “La signora, già nota alle Forze dell’ordine e attiva nei centri sociali di Padova, è anche insegnante di matematica in una scuola di Abano Terme. Sono sbalordito: una persona del genere può fare l’educatrice? Cosa dirà in classe?”

“Pochi giorni fa – spiegava Salvini – era stata pizzicata mentre imbrattava con dello spray alcuni muri del centro cittadino. La scuola di questa signora ha avviato un’indagine interna: io colgo l’occasione per esprimere solidarietà e stima alle nostre forze dell’ordine. Nessuno – conclude Salvini – può permettersi di insultare le nostre donne e uomini in divisa”.

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