Opinioni

Bullismo, l’esperta: “La scuola non sia luogo di sole nozioni. I docenti ascoltino i propri studenti”

Focus Scuola, il nuovo mensile per insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Diretto da Sarah Pozzoli. Presenta nel numero di maggio un’inchiesta dedicata al bullismo.

“Bisogna saper distinguere le scaramucce dalle azioni persecutorie e dalla violenza vera e propria”. Spiega Anna Oliverio Ferraris. Professoressa di psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma e autrice di “Piccoli bulli e cyberbulli crescono” (BUR 2017). Che raccomanda agli insegnanti di porsi in ascolto e osservare le interazioni dei propri alunni. “Non e’ da escludere infatti che un bambino oggetto di scherzi pesanti o battute denigratorie dica di divertirsi. Ma un buon osservatore si accorge che in realtà le cose stanno diversamente. Cosi’ come, se non si fa nulla, si corre il rischio che l’immagine di duro e violento si fissi come una seconda pelle su chi agisce da bullo”. In genere, lo fa chi cerca di attirare attenzione su di se. E, per farsi ammirare dai compagni, ricorre alla violenza.

LA PREPOTENZA

“La prepotenza diventa un mezzo per essere qualcuno in mezzo agli altri”, puntualizza la psicologa. Il consiglio e’ dunque quello di prevenire, attraverso attività educative finalizzate a migliorare il clima in classe. E a promuovere stili relazionali positivi e abilita’ prosociali. “In altre parole educateli all’empatia. Favorendo la conoscenza reciproca, il rispetto delle regole comuni, la cooperazione”. Suggerisce Oliverio Ferraris. Che invita gli insegnanti a non sottovalutare che la scuola e’ un luogo di vita. Dove i ragazzi tessono relazioni importanti. “Non rendetela un non-luogo dove si incamerano solo nozioni. Anche perché’ un buon clima favorisce l’apprendimento”.

Individuato il bullo, che fare?

La sanzione, secondo Oliverio Ferraris, deve essere educativa: come tale non deve avere carattere vendicativo, non deve umiliare, ma deve essere un mezzo per invertire la rotta. Un esempio? “Assegnategli un ruolo diametralmente opposto a quello del persecutore: potrebbe fare da tutor ai bambini piu’ piccoli”. Oppure: “condannatelo a leggere”, come hanno fatto in Germania per recuperare i responsabili di atti vandalici e di bullismo.

LA SANZIONE

“La sanzione deve essere educativa: come tale non deve avere carattere vendicativo, non deve umiliare, ma deve essere un mezzo per invertire la rotta”. E’ questo il suggerimento di Anna Oliverio Ferraris, professoressa di psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma e autrice di Piccoli bulli e cyberbulli crescono, dato nell’ambito dell’inchiesta dedicata al bullismo di ‘Focus Scuola’, il mensile per insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

ANNA OLIVIERO FERRARIS

Secondo Ferraris e’ importante assegnare al ‘bullo’ “un ruolo diametralmente opposto a quello del persecutore: potrebbe fare da tutor ai bambini più piccoli oppure si può ‘condannarlo’ a leggere, come hanno fatto in Germania per recuperare i responsabili di atti vandalici e di bullismo”. La psicologa raccomanda anche agli insegnanti di porsi in ascolto per saper distinguere “le scaramucce dalle azioni persecutorie e dalla violenza vera e propria. Non e’ da escludere – aggiunge – che un bambino oggetto di scherzi pesanti o battute denigratorie dica di divertirsi, ma un buon osservatore si accorge che in realtà le cose stanno diversamente. Cosi’ come, se non si fa nulla, si corre il rischio che l’immagine di duro e violento si fissi come una seconda pelle su chi agisce da bullo. La prepotenza diventa un mezzo per essere qualcuno tra gli altri. Bisogna educarli all’empatia: favorendo – conclude – la conoscenza reciproca, il rispetto delle regole comuni, la cooperazione”. Ferraris, infine, invita gli insegnanti “a non sottovalutare che la scuola e’ un luogo di vita, dove i ragazzi tessono relazioni importanti. Non bisogna renderla un non-luogo dove si incamerano solo nozioni. Anche perché un buon clima favorisce l’apprendimento”.

Leggi altre notizie su OggiScuola

Seguici su Facebook e Twitter

Articoli correlati

Back to top button