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Perché si dice “marinare la scuola”? L’origine del termine che pochi studenti (e docenti) conoscono

Nel senso letterale e tradizionale, il verbo “marinare” indica una pratica tipica dell’ambito culinario. La marinatura è quella procedura per cui carne e pesce vengono lavorate con olio, aceto e spezie in modo da renderli più teneri e saporiti. Ma allora cosa c’entra la scuola? E perchè questo verbo viene utilizzato anche per indicare l’atto di saltare le lezioni per uno o più giorni?

La risposta risiede nel fatto che la marinatura è anche un naturalissimo metodo di conservazione dei cibi. In questo senso, non andare a scuola per saltare le lezioni significa in un certo senso “conservare la scuola”, “congelarla” per certi versi.

Occorre sottolineare che, com’è noto, la locuzione “marinare” appartiene quasi esclusivamente all’italiano standard. Gli studenti (e i docenti) del Bel Paese finiscono quasi sempre per preferire l’utilizzo delle numerosissime varianti regionali. Nel Lazio, ad esempio, si dice “fare sega”, in Lombardia la scuola si bigia, si scavalla o si balza.  In Puglia si “fa filone”, in Friuli si “fa lippa” e così via.

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