Opinioni

Notre Dame, il sogno di una scuola diversa riparta dal gobbo della nostra infanzia

A 23 anni dall’uscita nelle sale, Il Gobbo di Notre Dame, 34esimo classico Dianey, torna oggi a far vibrare i cuori di chi all’epoca era un bambino. L’immensità della cattedrale, la storia del campanaro Quasimodo, la bellezza e la vivacità di Esmeralda, sembrano oggi guardarci da lontano mentre è vivida l’immagine dei Notre Dame in fiamme.

La tragedia che nella giornata di ieri ha colpito il cuore della Francia, ha scalfito un po’ ognuno di noi, grandi e bambini. Quel cartoon del 1996, considerato come il più cupo di tutta la produzione Disney, affrontava infatti temi per nulla leggeri. Lussuria, infanticidio, dannazione, desiderio e peccato, un mix di sentimenti e vizi sconosciuti a buona parte dei piccoli spettatori che quel ’96 affollavano le sale cinematografiche.

Un cartone più attuale che mai

La storia di Quasimodo è la stessa di tanti bambini, alunni, studenti. Il campanaro gobbo della magnifica cattedrale è un derelitto, deriso per l’aspetto fisico. Il gran cuore che nasconde dietro l’aspetto mostruoso resta un mistero fino a quando l’amore non lo cambia. La bella Esmeralda riesce a tirar fuori il meglio, la nobiltà d’animo, la gentilezza. La stessa gentilezza di cui oggi avrebbero bisogno le vittime di bullismo.

Nelle scuole, ogni giorno, decine di bambini subiscono la crudeltà dei coetanei. Basta indossare una t-shirt poco alla moda, non avere lo smartphone di ultima generazione per essere derisi dai compagni. Bambini con disturbi o con particolari sindromi vengono emarginati, allontanati, presi in giro. Esattamente come Quasimodo. Il gobbo della cattedrale più famoso al mondo però ha la sua chance ed il cartone animato diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise voleva e vuole ancora oggi parlarci proprio di questo. Il “mostro” ha in realtà uno spirito brillante, una forza incredibile ed una capacità acrobatica fuori dal comune.

 

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Mai fermarsi all’aspetto esteriore

Un messaggio semplice, basico, ma di fondamentale importanza nell’educazione del bambino. Non ci si può fermare all’aspetto esteriore di chiunque, in ogni essere umano è racchiusa una storia, un vissuto profondo, un percorso che non ha eguali.

Una reazione commovente

E se è vero che nei bambini risiedono i sentimenti più belli dell’essere umano, la conferma arriva da questo tweet che abbiamo scovato tra i milioni postati nelle ultime 15 ore. L’utente narra di una conversazione avuta con il nipotino di due anni che chiede, appunto, se il signor gobbo che vive a Notre Dame è salvo.

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