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Novara: “Punizioni? No grazie, sono solo pratiche arcaiche”

Daniele Novara – tratto da Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti

Educare non è raddrizzare. Educare è aiutare a crescere.
Ecco perché forme arcaiche di presunto insegnamento, come le punizioni, non servono nel percorso di maturazione di un piccolo.

“Punire non ha nulla a che fare con l’educazione”, spiega Daniele Novara, tra i più autorevoli pedagogisti europei.
“Le punizioni sono elementi estranei al processo educativo che non favoriscono la sana crescita dei bambini”.

CASTIGO=MORTIFICAZIONE DEL PICCOLO

Urla e punizioni sono derivazioni inutili del genitore sopraffatto dall’emotività. “Armi spuntate” nel cammino educativo che si rivelano sicuramente inutili e, spesso, anche controproducenti. “Mettere un bambino in castigo significa insegnargli la mortificazione. E’ quasi come dirgli che è sbagliato. E, alla fine, i genitori sono anche frustrati perché non ottengono i risultati sperati».
L’alternativa? Per esempio, fare gioco di squadra tra genitori e organizzarsi per parametrare le richieste e i comportamenti dei piccoli in base alla loro età.

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