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“Continuerò a credere in una scuola diversa, umana. Come quella di Don Milani, Montessori, Calamandrei”

PER UNA SCUOLA UMANA

Sarà, ma nonostante tutto, o forse proprio perché insegno da tanti anni, sogno ancora una scuola umana.

In 33 anni l’ho vista cambiare, in peggio, la scuola che conoscevo e amavo. 

La scuola della Costituzione.

La Buona Scuola di Renzi ha trasformato la scuola in un’azienda, con le stesse regole massacranti della peggiore delle aziende.

Per ottenere risultati si esercita pressione, su alunni e docenti.

Li si riempie di cose da fare, in una corsa continua, folle tanto quanto scriteriata

Chi non regge è fuori.

E’ il mercato, bellezza.

Ecco, io invece sogno ancora una scuola dove per prima cosa ci sia cura e ascolto.
Dei ragazzi, ma anche degli insegnanti.

Dove non siano importanti le nozioni, ma la reale conoscenza.

Dove non venga premiato chi sa memorizzare meglio, nel caso degli alunni, o chi corre di più, chi fa più progetti, chi fa più ore di straordinario, nel caso dei docenti.

Dove il diritto alla felicità, per tutti, venga realmente perseguito.

Una scuola che tenga conto dei naturali tempi neurologici dei bambini, ma anche dei naturali ritmi neurologici di lavoro dei docenti.

Certo, per fare questo bisognerebbe interrogarsi, studiare…. costa fatica. Meglio esercitare pressione, costa meno fatica e dà risultati nell’immediato.

Però, se si avesse solo anche una minima nozione di neurologia (ma anche, solo, e me lo si lasci dire, si fosse umani) si saprebbe benissimo che la pressione dà risultati solo nel breve periodo.

Nel lungo periodo porta a cortocircuito.

Vedi, Renzi, la tua Buona Scuola fa proprio schifo (e prima ancora quella dei tuoi predecessori, ma tu hai voluto dare il colpo di grazia, portando a compimento la proposta di TreElle, nevvero?)

Non tiene conto dei diritti dei bambini, come il diritto allo svago e al riposo.Non tiene conto dei diritti dei docenti, come la possibilità di avere il giusto tempo per confrontarsi e lavorare al meglio.

Ma anche solo per interrogarsi su cosa voglia dire “essere insegnante”.

Non tiene minimamente conto del mondo personale ed emotivo di alunni e docenti.

E’ invasiva, pervasiva, totalizzante. Prende tutto il tuo tempo, sia tu alunno o docente.

Tutte pedine. Tutte solo rotelline del meccanismo.

Lo so, lo hai fatto apposta. Ci hai voluto frastornare, in modo che non potessimo più pensare.

Hai eliminato totalmente l’empatia dalle scuole, unica e sola dote indispensabile sia a un bravo docente che, soprattutto, a un bravo dirigente.

Quello che conta, oggi, sono solo i risultati, i risultati, i risultati. Da mettere sulle slides. Da inviare all’Invalsi. Da mettere sul RAV

Non importa a quale prezzo.

Vedi, è un gioco che non durerà molto, tanto quanto non è durato il tuo.

Perché si dà il caso che ci sia chi, pur pagandolo a caro prezzo, continuerà a credere a una scuola diversa. E a dirlo.

La scuola di Maria Montessori, di Don Milani, di Piero Calamandrei.

Una scuola umana.

Bambini felici, adulti felici.

Prof. Annachiara Piffari

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