Sciopero 17 maggio, Tassella: “Molti andranno a scuola solo per non mettersi contro il Ds”
Il 17 maggio quasi tutte le sigle sindacali parteciperanno allo sciopero generale e unitario del personale della scuola ( Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals, Fgu ex Gilda, Cobas scuola, Unicobas).
Ma sui social già da giorni, al prospettarsi di questo sciopero unitario, molti insegnanti, sempre scettici ad ogni iniziativa di mobilitazione e di sciopero, già mettono le mani avanti. Malgrado i sindacati abbiano trovato un’unità contro il pericolo della regionalizzazione della scuola voluta dalla Lega. Ringalluzzita dai sondaggi e che aspetta di fare cappotto alle elezioni europee a maggio. Per imporre l’autonomia differenziata nelle regioni in cui governa. Ne stiamo leggendo delle belle.
LO SCIOPERO
Dall’accusa generica ai sindacati della scuola, al ritornello che un giorno di sciopero non serve a nulla. Che è tardi, che bisognerebbe fare ben altro ( i benaltristi), che dopo lo sciopero del 5 maggio 2015 non è successo nulla. Perché lo sciopero sempre di venerdì o lunedì. Che scioperare costa, che bisognerebbe scioperare senza trattenuta, che bisognerebbe fare lo sciopero bianco ( sic!) che non esiste, che i sindacati sono già d’accordo, che questa volta non si faranno fare fessi, che la regionalizzazione della scuola non li tocca, che lo sciopero è un’arma superata, che bisognerebbe bloccare gli scrutini, che chi fa sciopero è un povero illuso, che lo facciano gli altri io ho già dato, che tra due anni vado in pensione, che sono un precario, che sono di terza fascia e non mi aiutano per farmi fare un concorso riservato, che i precari non sono tutelati e che non partecipo a nessuno sciopero e via continuando.
LA CATEGORIA AMMALATA
Ormai la categoria è ammalata. Una nuova peste l’ha contagiata e tramite loro sta contagiando le nuove generazioni di italiani. Questa malattia Petrarca l’ avrebbe chiamata Accidia, Gramsci Indifferenza. Io preferisco quest’ altro termine. E aggiungo il termine conformismo che si sta diffondendo a macchia d’olio nelle scuole dall’ avvento della 107 e del potere neo autoritario del dirigente scolastico.
Pensate che molti non scioperano per non mettersi contro il dirigente.
Prof. Libero Tassella