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Congresso delle famiglie, bufera sul Miur: “Dimissioni Bussetti subito”

Rete della Conoscenza, Link Coordinamento Universitario e Unione degli Studenti chiedono le dimissioni del Ministro dell’Istruzione Bussetti, in quanto tra i relatori del congresso mondiale delle famiglie di Verona, organizzato da movimenti prolife di tutta Europa.”Bussetti deve dimettersi – afferma Giacomo Cossu, coordinatore nazionale della Rete della Conoscenza. “E’ vergognoso che il Ministro dell’Istruzione partecipi a un’iniziativa del genere Che calpesta la Costituzione, riduce le donne al solo ruolo di madri e impone una visione di famiglia che legittima le discriminazioni”.

Altre sigle chiedono le dimissioni

Per Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti “oggi nelle scuole italiane l’educazione sessuale è ancora un tabù, siamo il fanalino di coda in Europa. Il ministro Bussetti dovrebbe pensare a questo. Invece che legittimare sulla sua presenza movimenti che calpestano l’autodeterminazione ed impongono una visione retrograda di società. Se questa è l’idea di scuola che Bussetti ha in mente, che si dimetta.”

Per Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario: “Nelle università bigottismi e obiezione di coscienza impediscono a migliaia di studenti di formarsi in maniera completa. Proponendo una visione antiquata della società, della famiglia e dei ruoli di genere. A fronte di questa situazione, la presenza di Bussetti a Verona è un atto ancor più grave. Pertanto vogliamo le dimissioni del Ministro!”

I docenti di “Futuro semplice” lanciano il loro manifesto

Anche un gruppo “di insegnanti di ogni ordine e grado” ha preso posizione contro il Congresso e contro la partecipazione di Bussetti al medesimo. Il gruppo si chiama “Futuro, semplice!” ed ha persino redatto un “Manifesto per una scuola inclusiva”.  Il documento è diventato anche una petizione su Change.org che chiede al presidente Sergio Mattarella di vegliare sul carattere laico della scuola, come luogo di incontro tra tutte le diversità.

“L’intenzione del nostro Manifesto è quella di ribadire il ruolo della scuola come istituzione che mira a formare studentesse e studenti secondo i valori democratici espressi dalla nostra Costituzione. Alcuni di questi stessi valori sono messi in discussione dal Congresso delle famiglie”.

Grande supporto dal mondo politico e culturale

A dare il via al movimento i docenti Beatrice da Vela e Dario Accolla, presto seguiti da centinaia di colleghi. Anche dal mondo politico-istituzionale sono arrivate ben presto azioni di supporto al manifesto. Con le firme di Monica Cirinnà, Laura Boldrini e la candidata sindaca di Firenze Antonella Bundu. Persino personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura come Carlo Gabardini, Vladimir Luxuria, Franco Buffoni e Lorenza Ghinelli hanno aderito all’iniziativa.

“Credo che un insegnante abbia innanzi tutto il dovere professionale di aderire”. Lo dichiara Stefania Montacutelli, maestra della scuola primaria sentita da Linkiesta.”Dal momento che l’ambito in cui è chiamato ad operare è il principale laboratorio di formazione della futura società civile. In questo bellissimo laboratorio noi insegnanti abbiamo il compito di agire in base ai principi della Costituzione, comunicandoli ma soprattutto trasmettendoli”.

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