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Quota 100: presentate oltre 100mila domande di pensionamento. Dalla scuola ne sono attese 50mila

Sette su dieci sono uomini e c’è una sostanziale parità tra lavoratori dipendenti e statali. Per quota 100 è di nuovo tempo di bilanci, con quasi 102mila domande arrivate all’Inps.

La formula 62+38 voluta con forza alla Lega partirà con le prime 25mila uscite già il primo aprile. Ma dopo quasi due mesi di apertura dei giochi è già possibile scattare una fotografia della riforma pensionistica.

In primis quella geografica: dei 101.538 plichi arrivati 40.300 provengono dal Nord e oltre 39mila dal Sud. In testa le province di Roma (che stacca tutti con 7.532 domande), Napoli(4474) e Milano (4273), mentre al quarto posto spicca Torino con 3176 richieste. A chiudere la top five la Sicilia con Palermo(2606).Interessante la distinzione di genere: più di sette su dieci (74.354) sono uomini, con ‘solo’ 27.193 donne che hanno fatto richiesta di lasciare anticipatamente il mondo del lavoro.

Ma da dove giungono le richieste? 35.780 sono state presentate da lavoratori dipendenti e 35.531 sono arrivate da impiegati della gestione pubblica.La fetta più grossa dei richiedenti ha tra i 63 e i 65 anni di età (46.670 domande), seguita dal gruppo degli under 63 (34.123). Più del 90%(oltre 93mila persone) hanno fatto domanda tramite i patronati, con un numero quindi minimo di invii dai privati cittadini. E mentre il decretone approderà in Senato nella mattinata del 27 marzo, è confermato in calo il ritmo di arrivo delle domande.

A inizio marzo ne giungevano 3mila al giorno, ora 1200 circa. Dalla scuola ne sono attese almeno 50mila, anche se al momento preoccupa il comparto sanità: dal 2018 al 2025 l’effetto quota 100 potrebbe tradursi in Italia in una carenza di personale di 16.700 medici. Sempre restando ai numeri, l’altra misura chiave, il reddito di cittadinanza, veleggia verso le 800mila richieste via Caf, Poste e online. Possibile che qui, entro il 31 marzo, ci si avvicini a ‘quota 1 milione’.

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