Opinioni

“Gli insegnanti sono degli ingrati. Da quest’anno tolleranza zero”: lo sfogo di un ds deluso

Gentile redazione,

in qualità di dirigente scolastico, ma prima di tutto di essere umano, sono rimasto molto deluso, nel corso del tempo, dalla bassa considerazione che i docenti della mia scuola hanno di me e del mio lavoro. Mi sfogo con questa lettera perché, dopo anni di reggenza e cinque anni di ruolo, l’incarico che ricopro in una scuola sta iniziando a pesare come un macigno. Dicevano gli antichi greci e latini che è nello stomaco che ha sede l’anima, e che ogni emozione e sensazione passa da lì. Ad oggi sento il mio stomaco pesante come portassi tante pietre mangiate nel tempo: il mio animo non è più sereno. Il perché è molto semplice: per gli insegnanti che lavorano nella scuola che dirigo io sono come Putin, anzi peggio. Di me hanno una bassa considerazione, e la maggior parte di loro mi ritiene inflessibile e spietato come un dittatore.

Da essere umano mi sento costantemente umiliato e non capito. E’ normale, quando si occupa un posto dirigenziale, essere parzialmente odiati dai “sottoposti” e soggetti a critiche continue. D’altronde questo continuo non essere capito mi innervosisce, perché penso mi svilisca nella mia umanità più che sotto l’aspetto professionale. Dunque mi chiedo a cosa sia servito, nel corso degli anni, essere disposto ad ascoltare le lamentele dei docenti, tollerare ritardi minimi, andare incontro alle loro esigenze, sposare progetti, offrire loro i cosiddetti “bonus di merito” e mediare, spesso, tra loro e le famiglie. Sono degli ingrati. Quindi i miei propositi per il nuovo anno scolastico saranno di avere un atteggiamento opposto a quello che ho sempre avuto in tutti questi anni.

Mi credono un Vladimir Putin? Ed allora lo avranno! Basta con la tolleranza, la ridurrò a zero e diventerò  un incubo per loro. Sono stati troppo ben abituati a non subire “visite a sorpresa” durante le lezioni, a non essere valutati ed a pensare che un ritardo, seppur minimo, debba essere tollerato a prescindere. Forse incutendo terrore per qualche anno rimpiangeranno il vecchio me, ed allora si che avranno un buon motivo per odiarmi. Conosco la mia indole, potrei anche ripensarci, ma sono deciso più che mai a dargli ciò che hanno sempre creduto io fossi. A cominciare dal collegio docenti: tutti a scuola il 1° settembre, e quest’anno non si tollera un’impreparazione. Se fino all’anno scorso potevo tollerare gli sbagli adesso non sarà più così. Da quest’anno tolleranza zero.

Marco B.

 

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