Opinioni

Camila Raznovich: “Bimbi iper protetti dai genitori, i docenti ci pensano quattro volte prima di rimproverarli”

“Trovo che i nostri figli siano iper protetti, che le maestre ormai ci pensano quattro volte prima di sgridare gli alunni per evitare le lamentele o peggio le ritorsioni dei genitori. Proprio da quando le mie figlie, di 6 e 9 anni frequentano la scuola, rivaluto mia mamma che non sapeva nemmeno che liceo frequentassi!”.

A parlare, sentita dai cronisti de IlGiornale, è Camila Raznovich, conduttrice de “Alle falde del Kilimangiaro” su Rai 3. La showgirl viene sollecitata ad esprimere un’opinione sul fatto di portare il pasto da casa a scuola. “E’ un’abitudine diffusa in tutto il mondo, per esempio in Australia o nelle scuole steineriane. Per me che lavoro e ho due figlie, vige la regola della sopravvivenza e del buon senso”. Basta coinvolgere e organizzarsi coi genitori interessati. Chi non vuole, invece, continua ad usufruire del servizio mensa.

“È una questione di priorità: lavoro appunto, ci tengo molto a portare e a prendere le mie figlie a scuola, ma nel frattempo ho degli appuntamenti: ecco il pranzo da casa, dal momento che esiste la refezione scolastica, per me non lo è”.

Ma Camila non ne fa una questione di negligenza verso i bambini, che al contrario ritiene iper protetti dai genitori. “Cerco di cucinare al meglio a casa, ma a scuola si mangia quello che c’è. Fa parte della vita, che è anche scomoda. E devo dire che siamo sopravvissuti tutti alle mense scolastiche, credo quindi che sopravviveranno anche le mie figlie. Un conto sono questioni di salute o mediche, un conto la pasta scotta della scuola”.

Insomma, mangiare una pappa cattiva fa parte del processo formativo dei bimbi. “Credo che faccia parte della vita anche mangiare la pasta scotta o il pesce colloso, che come mi ha detto oggi mia figlia è proprio cattivo. Ma va bene, impareranno ad affinare il gusto, a distinguere cosa piace loro e cosa no, come si possano inventare ricette e preparare piatti in maniere differenti. Il pesce della scuola sarà cattivo e quello della mamma sarà buono, ma la scomodità fa parte della vita e se i bambini hanno fame mangiare quello che c’è, anche il pranzo della mensa. Per me l’educazione è anche questo”.

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