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Vent’anni di autonomia scolastica: un disastro

Vent’anni di autonomia scolastica: un disastro – di Libero Tassella

Bocciamo la scuola dell’autonomia. Quella che prese le mosse dall’art. 5 del DPR 275/1999, la scuola dei progettifici, le scuole messe in concorrenza tra loro, la scuola dell’apparenza, la scuola del dirigente scolastico, il nuovo dominus nella gestione dell’offerta formativa e delle valutazione nei confronti di genitori e degli alunni clienti a cui è garantito in premessa il successo formativo.

Bocciamo la scuola in cui gli insegnanti sono ridotti a un ruolo passivo e acritico di trasmettitori di competenze e di verificatori con batterie di test in classi pollaio. Non più suscitatori di virtù e conoscenza ma di conformismo e di omologazione, trasmettitori di un pensiero debolissimo che non è più in grado di leggere la realtà ma di subirla. Mentre la coscienza è cullata e addomesticata nella virtualità dei nuovi media.

Il fallimento della scuola italiana che conferma tutte le disuguaglianze socioambientali è lo specchio di una società italiana immobile. Società dove i ricchi sono sempre più ricchi i poveri sempre più poveri,. Dove il talento fa fatica ad emergere e la scuola ha smarrito il suo compito che le ha assegnato la Costituzione.

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