Opinioni

Ragazzino autistico umiliato a scuola, lo sfogo del fratello: “Mi chiede se qualcuno lo amerà mai”

Bullizzato, deriso, umiliato. E’ questa la vita quotidiana di un ragazzino livornese affetto da autismo. A raccontare la drammatica vicenda sono la madre ed il fratello che hanno affidato a Facebook un lungo sfogo.

“Da qualche giorno mio figlio girava per i corridoi di casa ripetendo in modo ossessivo la parola ‘handicappato’. Ma noi questo termine non lo usiamo assolutamente, così mi sono insospettita e ho chiesto dove lo avesse sentito”.

«Sono molto amareggiata, non è la prima volta che succede. Sono fatti gravissimi, un episodio simile si era verificato anche nella precedente scuola che aveva mio figlio frequentava e che poi aveva cambiato. Lancio un appello affinché ci sia una maggiore integrazione di questi ragazzi nelle scuole superiori, da tempo mi batto in questo senso ma per adesso i risultati non si vedono».

LE PAROLE DEL FRATELLO

“Niente è valso quindi cambiarlo di scuola, perché ogni giorno mio fratello si alza con la consapevolezza di andare in un ambiente evidentemente mal gestito. Mercoledì ha detto basta e ha parlato con mamma. Le ha raccontato di tutte quelle terribili parole attribuite alla sua persona, di tutte quelle volte che, provando a fare conversazione veniva allontanato, di tutte le volte che lo trattavano come un lebbroso. Ovviamente mia madre è andata a parlare con la vicepreside che dopo le ha comunicato che i ragazzi hanno negato il tutto. Quindi mio fratello sarebbe un bugiardo! Ma che sapete voi dell’autismo, che ne sapete voi che un ragazzino autistico è proprio incapace di mentire? Io continuo a non capire, e se prima avevo un minimo di fiducia nella scuola e nei miei “coetanei”, adesso non la ho più”

“Vedo ragazzi che se ne fregano in continuazione dei suoi sentimenti e soprattutto vedo in lui una grande solitudine. Una desolazione tale che a volte lo spinge a venire da me a chiedermi se lui lo amerà mai qualcuno. E io che avevo pensato: “dai cambia scuola, cambia compagni. Vedrai tutto si aggiusta”. E invece no. E per l’ennesima volta mi trovo a fare una denuncia sociale, a chiedere non compassione ma giustizia e supporto. Invito tutti quelli che hanno subito atti di bullismo, tutti quei fratelli, mamme, padri che ogni giorno si trovano a combattere tutti i giorni contro questa situazione ad unirsi a questa lotta. E mentre loro sono a ridere per aver deriso un bambino autistico indifeso e averla fatta franca, mamma piange a letto di nascosto come fa da quando ero piccolo credendo che non mi accorga di niente. Babbo come al solito si ammutolisce in un silenzio assordante da cui sgorga rabbia e malinconia. E io sono qui ad abbracciare mio fratello e a rassicurarlo che qualunque cosa accada io sarò qui sempre”.

Leggi altre notizie su OggiScuola

Seguici su Facebook e Twitter

Articoli correlati

Back to top button