Opinioni

“Caro maestro, non abbiamo bisogno di odio”. La lettera di un papà antifascista del 1930

Non abbiamo bisogno di odio. Con queste parole, nel 1930, un papà scriveva al maestro del figlio. “Egregio Signor Maestro, mio figlio non può iscriversi per i Balilla. Siamo poveri e non abbiamo bisogno di odio”.

La lettera, datata 20 ottobre 1930, è firmata dall’antifascista Magnani Giovanni. Poche parole per respingere la proposta di iscrizione ai balilla, la nota organizzazione giovanile istituita nel 1926 dal regime fascista.

La lettera che da qualche giorno sta circolando sui social network ha destato reazioni aspettata. Gelosamente custodita nell’archivio del comune di Reggio Emilia, è balzata fuori improvvisamente dopo quasi 100 anni. Se da una parte c’è chi ritiene sia un simbolo dell’antifascismo, dall’altra si è voluto polemizzare su un ipotetico uso anti-Salvini da parte della sinistra. Ne è la prova un articolo a firma di Gianni Carotenuto per Il Giornale. Secondo il quotidiano, infatti “Da quando la discussione politica si è spostata dalle piazze reali a quelle virtuali, i militanti si contano con due strumenti ritenuti particolarmente efficaci: il like e la condivisione. Solo che, nel caso di questa lettera vergata dalla mano di un oppositore di Mussolini, molti di coloro che hanno ritwittato vedono un riferimento alla realtà che ci circonda. E a Matteo Salvini, considerato un avversario da abbattere per le sue idee e quindi, per molte persone, sbagliate a prescindere”.

Polemiche a parte

Polemiche a parte il coraggio di questo papà non può che destare profondo orgoglio per il senso del suo messaggio. Non abbiamo bisogno di odio è quanto di più adatto si potesse scrivere sotto il regime fascista. Un messaggio, quindi, che andrebbe mostrato oggi ai ragazzi.

Leggi altre notizie su OggiScuola

Seguici su Facebook e Twitter

Articoli correlati

Back to top button